Fondazione Sacchetti: scopriamola insieme

La fondazione no profit Giulio e Giovanna Sacchetti, istituita da Giovanna Zanruso Sacchetti, nasce a Roma nel 2013 e da allora si occupa di tutelare e valorizzare l’immenso patrimonio artistico, storico e culturale di tutta la penisola italiana. Inoltre, si dedica attivamente alla promozione riguardante diverse iniziative di solidarietà sociale, ma anche di aiutare la ricerca scientifica. L’organizzazione nasce per continuare l’interesse filantropico portato avanti dai coniugi Sacchetti, non ha scopo di lucro e promuove diversi progetti a sostegno della ricerca e del patrimonio culturale e artistico italiano.

Le origini: dal medioevo alla Fondazione Sacchetti

La famiglia Sacchetti, di origine fiorentina, è nota sin dai tempi di Dante Alighieri. Tuttavia si trasferirono nella città di Roma nel momento in cui i Medici ascesero a Firenze. Durante il Rinascimento italiano questa famiglia iniziò a concentrarsi attivamente sulle opere di mecenatismo. Queste infatti vennero portate avanti, in particolar modo, dai due fratelli Marcello e Giulio Sacchetti, e il luogo nel quale prendevano forma le molteplici iniziative e le varie idee era rappresentato dal Palazzo Sacchetti, situato a Roma, più precisamente in via Giulia e acquistato nel lontano 1648 dal Cardinale Giulio Sacchetti.

Giulio Sacchetti, discendente e omonimo del Cardinale fu, per oltre trent’anni, il personaggio laico dal grado più alto e per questo molto vicino al Papa, per quanto riguarda la gestione dello Stato della Chiesa, in quanto ricoprii un ruolo al vertice dell’Amministrazione civile del Vaticano. Inoltre, durante la sua lunga attività lavorativa, Giulio prese parte ai lavori di restauro che interessarono la Cappella Sistina, e alla conversione della Casa Santa Marta in dimora destinata ai cardinali. Al giorno d’oggi, questa residenza è occupata dall’attuale Papa Francesco.

Da sottolineare è anche il contributo di Sacchetti relativo al posizionamento della sfera bronzea realizzata da Arnaldo Pomodoro visibile ai Musei Vaticani e situata nel cortile della Pigna.

L’attuale realtà della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti

Tutte le attività perpetrate da Giulio Sacchetti sono documentate nel suo libro Segreti Romani. Quest’ultimo riporta affascinanti e ricchissime testimonianze della Roma papalina e dell’alta società della capitale. L’opera descrive diversi aneddoti ed episodi vissuti dal Sacchetti, intrecciando la lunga storia famigliare con accadimenti storici, portando alla luce anche qualche piccolo segreto. Giunti al 1985 Giovanna Zanruso Sacchetti inizia a condividere con il coniuge Giulio l’interesse relativo al patrimonio storico e il desiderio di preservare e di dare la giusta importanza non soltanto al grande patrimonio artistico del precedentemente citato Palazzo Sacchetti, ma anche di molti beni d’interesse storico ospitati a Roma.

Giovanna Zanruso Sacchetti oggi si occupa del coordinamento degli interventi di manutenzione e restauro delle opere d’arte conservate nel palazzo, tra cui troviamo affreschi, mobili di pregio, due meravigliosi Mappamondi realizzati dal cartografo Vincenzo Coronelli, moltissime statue marmoree, una galleria, e addirittura un ninfeo. Inoltre, grazie all’opera portata avanti dai coniugi è stato possibile portare a compimento il restauro dell’orto monastico della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, finemente valorizzato da un portale d’ingresso realizzato da Jannis Kounellis.

Per concludere, questi e innumerevoli altri interventi della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti, a sostegno delle operazioni di recupero e restauro dei beni artistico culturali del nostro Paese, dimostrano come lo spirito originario dell’organizzazione sia rimasto immutato durante questi primi 9 anni della sua storia.

Oggi infatti Giovanna Sacchetti continua da sola a perseguire la passione che l’ha sempre animata e il suo obiettivo di fare del moderno mecenatismo uno strumento essenziale per sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto e alla tutela dei valori preziosi che abbiamo ricevuto in eredità.

Author: mik

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *