Ogni periodo dell’anno può essere dedicato alla manutenzione di un particolare angolo della nostra casa. Gli ultimi giorni di estate e le prime settimane di autunno sono per esempio il momento migliore per prendersi cura dei termosifoni, garantendosi così la possibilità di identificare per tempo eventuali problemi, e di risolverli contattando un idraulico qualificato prima dell’arrivo del grande freddo.
Dato che la prima regola per il buon funzionamento di un calorifero è ridurre la presenza di bolle d’aria al suo interno, in questa guida, scritta grazie all’aiuto dei tecnici di Idraulico Roma, vedremo come effettuare correttamente la manovra di spurgo dei termosifoni, per garantire salute e ottimi rendimenti energetici al nostro impianto.
Quando spurgare i termosifoni
La formazione di aria all’interno delle tubature è un fatto comune e le conseguenze possono essere diverse, in base all’importanza del problema; per questo sarebbe opportuno effettuare sempre lo spurgo dei termosifoni prima di attivare una caldaia che è stata spenta per lunghi periodi.
Tra i principali difetti di funzionamento che possono suggerire la presenza di aria all’interno di un termosifone (e quindi la necessità di attuare una procedura di spurgo) troviamo:
- la superficie dei radiatori che si scalda in modo non omogeneo, peggiorando la resa termica a fronte di un aumento dei consumi
- la presenza di rumori simili a gorgoglii
- difficoltà di accensione della caldaia
Come spurgare i termosifoni: consigli pratici
Lo spurgo dei termosifoni non è una pratica difficile, ma per ottenere un risultato ottimale, e in tutta sicurezza, è necessario procedere con ordine, prestando attenzione a tutte le fasi del processo.
La prima operazione che dovremo compiere per iniziare con spurgo dei termosifoni è spegnere la caldaia e aspettare almeno un’ora prima di mettersi al lavoro. Si tratta di una scelta obbligata sia dal punto di vista della sicurezza (ridurre la temperatura del”acqua minimizza il rischio di ustioni causate da eventuali schizzi d’acqua bollente), sia dal punto di vista dell’efficacia dell’intervento, perchè garantisce una migliore fuoriuscita dell’aria dalle tubature.
Trascorso il tempo necessario al completo raffreddamento di tutti gli elementi dell’impianto (caldaia e caloriferi) è possibile procedere con l’apertura delle valvole: è sempre consigliabile partire dalle valvole del termosifone più vicino alla caldaia, proseguendo ordinatamente fino al più lontano. Ricordiamo che, per aprire la valvola di sfiato, che di solito è localizzata nella parte inferiore e opposta alla valvola termostatica, si deve usare una chiave dedicata allo scopo, per non incorrere nel rischio di danneggiare l’impianto. La chiave ha dimensioni standard ed è facile da reperire tanto presso distributori fisici (come ferramenta o negozi di termoidraulica) quanto in rete.
L’apertura della valvola di sfiato rende possibile la fuoriuscita dell’aria dalle tubature: in questa fase è possibile che vengano generati piccoli zampilli di liquidi, ma è solo nel momento in cui l’acqua inizia ad uscire con un flusso omogeneo che la procedura può essere considerata completata con successo.
Una volta spurgati tutti i caloriferi di un impianto, è molto probabile che sia necessario intervenire sulla pressione dell’acqua, alzandola fino a raggiungere livelli ottimali per un fuzionamento efficiente e una buona resa in termini di calore prodotto. Verificare se sia necessario intervenire sulla pressione interna dell’impianto al termine dello spurgo dei termosifoni è semplice: basta consultare il pannello frontale della caldaia dove di solito è ospitato il manometro.
Se il valore della pressione indicata dal manometro si allontana significativamente dal livello ideale (generalemente si consiglia di non superare mai la soglia dei 2,5 bar) ed è necessario alzarla, basterà intervenire sulla quantità dell’acqua presente all’interno dell’impianto, interrompendo il flusso del liquido solo al raggiungimento del corretto valore. Lo spurgo dei termosifoni è dunque una procedura che può essere completata da soli, ma richiede:
- tempo
- pratica
- e manualità
Per questa ragione è possibile pensare di affidare quest’operazione a un idraulico esperto e valutare, in base a preventivo, se la spesa necessaria non valga i vantaggi che si possono ottenere in termini di fatica, tempo e garanzia di accuratezza. E tu quale opzione scegli?